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Logo Serie A (2019-oggi)

La Serie A, chiamata ufficialmente Serie A TIM per ragioni di sponsorizzazione, è il massimo livello professionistico del campionato italiano di calcio. Dal 1º luglio 2010 il torneo è organizzato dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A dopo che le società dei due maggiori campionati professionistici si sono separate in due leghe distinte.

Posta sotto l'egida della FIGC, la prima edizione del torneo risale al 1898; l'attuale formula (a girone unico) nacque poi nel 1929. La squadra più titolata è la Juventus, vincitrice del campionato per 36 volte; l'Inter è invece la formazione più presente nel girone unico, avendone disputata ogni stagione.

Al termine della stagione 2019-2020 il campionato italiano occupa il 4º posto nel ranking UEFA, dietro la Primera División spagnola, la Premier League inglese e la Bundesliga tedesca. Nel 2020 si è posizionato al 1º posto della classifica mondiale dei campionati stilata annualmente dall'IFFHS.

La Serie A è uno dei più importanti e seguiti campionati calcistici del mondo nonché il quarto più competitivo d'Europa secondo l'attuale classifica del coefficiente UEFA.

Formula[]

Dal 2004 vi partecipano 20 squadre che si affrontano a turno nel girone di andata (orientativamente disputato tra settembre e gennaio) e nel girone di ritorno (tra gennaio e maggio). Per ogni partita sono assegnati tre punti alla squadra vincitrice dell'incontro (a partire dalla stagione 1994-1995; prima di allora venivano attribuiti due punti) e zero a quella sconfitta. In caso di pareggio è assegnato un punto a entrambe. In base al Coefficiente UEFA stilato annualmente, le posizioni in classifica alla fine del campionato determinano la qualificazione alle coppe europee per la stagione successiva. Il campionato di Serie A si trova al momento al quarto posto del ranking europeo. Le prime due squadre accedono direttamente ai gironi di Champions League, mentre la terza classificata si qualifica al turno di play-off della medesima competizione; la quarta si qualifica al turno di play-off dell'Europa League, mentre la quinta si qualifica al 3º turno preliminare della medesima competizione. Alla squadra vincitrice della Coppa Italia spetta un posto nella fase a gironi di Europa League, ma se la vincitrice risulta qualificata per la Champions League e l'altra finalista risulta qualificata per una delle due coppe, allora la sesta classificata della Serie A si qualifica al 3º turno preliminare dell'Europa League, mentre la quinta classificata del campionato deve affrontare unicamente il turno di play-off, e la quarta classificata accede direttamente ai gironi. La logica di questa regola si comprende meglio ricordando l'origine storica della stessa, che non faceva parte della normativa originaria della precedente Coppa UEFA, ma fu ereditata dal regolamento della Coppa delle Coppe all'epoca della fusione delle due competizioni nel 1999. Nelle classiche coppe europee infatti, la qualificazione europea delle finaliste perdenti delle coppe nazionali scattava unicamente nel caso della contemporanea ammissione delle finaliste vincitrici alla Coppa dei Campioni, manifestazione superiore alla Coppa delle Coppe (che tuttavia a sua volta era superiore alla Coppa UEFA). Oggi perciò, nel caso della qualificazione all'Europa League della vincitrice di una coppa nazionale, non scatta il ripescaggio della finalista perdente, come prima del 1999 non si qualificava alle coppe europee la squadra che avesse perso la finale di Coppa Italia contro una formazione piazzatasi in campionato in zona UEFA. Retrocedono invece in Serie B le ultime tre squadre classificate. Nel caso in cui due o più squadre finiscano la stagione a parità di punti, dalla stagione 2005-2006 si stila la cosiddetta classifica avulsa. Nella maggior parte delle edizioni del passato, invece, nel caso di ex aequo si dava luogo alla disputa di spareggi o si utilizzavano altre discriminanti, come il quoziente reti o la differenza reti.Il numero di squadre partecipanti è stato cambiato più volte nel corso della storia della Serie A:*1929-1934: 18 squadre

  • 1934-1943: 16 squadre
  • 1946-1947: 20 squadre
  • 1947-1948: 21 squadre
  • 1948-1952: 20 squadre​
  • 1952-1967: 18 squadre
  • 1967-1988: 16 squadre
  • 1988-2004: 18 squadre
  • 2004-: 20 squadre

Lo Scudetto e la Stella[]

Alla fine della stagione la squadra prima classificata vince il campionato. Come simbolo della vittoria conquistata, per tutta la stagione successiva la squadra campione in carica può sfoggiare sulle proprie maglie lo scudetto, un distintivo tricolore a forma di scudo introdotto per la prima volta nella stagione 1924-1925 (la prima squadra a indossare lo scudetto fu il Genoa). Dalla stagione 1960-1961 il club vincitore viene premiato con la Coppa Campioni d'Italia, il trofeo ufficiale della Serie A.

Nel 1958, da un’idea di Umberto Agnelli, fu deciso di assegnare una speciale stella ai club che avessero conquistato il campionato di Serie A per dieci volte. Tale simbolo è composto da una stella dorata a 5 punte, ed è cucita sulle maglie e divise dei club ai quali è stata assegnata. La Juventus, dopo la conquista del suo decimo scudetto nella stagione 1957-1958, fu la prima squadra italiana ed europea a fregiarsi sulla maglia di uno stemma commemorativo di un titolo vinto sul campo, seguita poi dall'Inter e dal Milan. I bianconeri indossarono poi una seconda stella dorata dopo la vittoria del ventesimo scudetto nel campionato 1981-1982.Le attuali società assegnatarie delle stelle in Serie A sono: Due Stelle:  Juventus (1957-1958, 1981-1982) Una Stella: Inter (1965-1966) e Milan (1978-1979)

Storia[]

Il primo campionato italiano di calcio si svolse nel 1898 e venne vinto dal Genoa, compagine che monopolizzò i primi decenni del torneo assieme a formazioni come Pro Vercelli (negli anni dieci e venti) e Bologna (anni venti e trenta).Fin dagli albori, l'organizzazione è sempre stata affidata all'odierna FIGC, salvo per la stagione 1921-1922, quando un mancato accordo tra i club circa il progetto Pozzo portò ad uno "scisma" nel calcio italiano, con la creazione di due differenti tornei, uno della FIGC vinto dalla Novese, ed un altro della CCI conquistato dalla Pro Vercelli; il successivo compromesso Colombo sanò la frattura e riportò alla riunificazione dei campionati nella stagione 1922-1923. Sino alla fine degli anni venti il titolo italiano veniva assegnato attraverso sfide eliminatore ed una finale; dalla stagione 1929-1930 il torneo si svolge invece secondo la formula del girone unico, prendendo al contempo l'attuale denominazione di Serie A. Questa data segnò di fatto uno spartiacque nella storia del campionato: da allora, la maggior parte delle affermazioni è infatti stata appannaggio delle cosiddette "grandi", ovvero la Juventus (il club attualmente più scudettato), l'Inete ed il Milan – cui solo il Torino negli anni quaranta seppe porre un serio contrasto. Nei decenni successivi, squadre come Roma, Fiorentina, Lazio e Napoli sono riuscite ciclicamente a conquistare il titolo, senza tuttavia mai dare continuità alle loro vittorie (a differenza del già citato trio lombardo-piemontese). Sono degni di nota alcuni soprendenti exploit di club al di fuori del calcio di vertice, come quello del Casale agli inizi del secolo scorso; nella memoria del girone unico rimangono invece le uniche affermazioni del Cagliari, del Verona e della Sampdoria.

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